L'Ottocento






…al Ballo di Società sarà sempre più omogenea la semplicità che l’esasperazione del vestire; più convenevole la eleganza che il fasto smodato.

E quando a tali pregi non vada disgiunto quello della morale decenza, più nulla rimane a desiderarsi nell’abbigliamento d’un giovine o d’una fanciulla che vogliono intervenire ad un ballo.

La semplicità fa inoltre più speditiva la persona, ed infonde per consaguenza maggior grazia nelle movenze.

L’eleganza senza fasto, mentre in una festa da ballo rende all’occhio dell’osservatore più gradite e piacevoli le coppie danzanti, impedisce altresì una profusione o un dispendio, che non sarebbe troppo lodevole trattandosi di un mero passatempo.

La degenza nel vestire, inoltre impegnando l’uomo ad un maggior rispetto verso la donna, la difende assai bene dalle ardite proposizioni, a cui l’uomo d’altronde viene sempre eccitato da un verecondo abbigliamento.

Da un manuale di danza italiano di metà Ottocento

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